Discorsi VISITA ALLA CASA DELL'ACCOGLIENZA "DONO DI MARIA":
Martedì 21 maggio 2013 [217] Cari fratelli e sorelle, buonasera. Rivolgo un affettuoso saluto a tutti voi; in modo del tutto speciale a voi, cari ospiti di questa Casa, che è soprattutto vostra, perché per voi è stata pensata e istituita. Ringrazio quanti, in vari modi, sostengono questa bella realtà del Vaticano. [...] [219] 3. C’è, infine, un’ultima caratteristica di questa Casa: essa si qualifica come un dono “di Maria”. La Vergine Santa ha fatto della sua esistenza un incessante e prezioso dono a Dio, perché amava il Signore. Maria è un esempio e uno stimolo per coloro che vivono in questa Casa, e per tutti noi, a vivere la carità verso il prossimo non per una sorta di dovere sociale, ma partendo dall’amore di Dio, dalla carità di Dio. E anche - come abbiamo sentito dalla Madre - Maria è quella che ci porta a Gesù e ci insegna come andare da Gesù; e la Madre di Gesù è nostra e fa famiglia, con noi e con Gesù.Per noi cristiani, l’amore per il prossimo nasce dall’amore di Dio e ne è la più limpida espressione. Qui si cerca di amare il prossimo, ma anche di lasciarsi amare dal prossimo. Questi due atteggiamenti camminano assieme, non può esserci l’uno, se non c’è anche l’altro. Sulla carta intestata delle Missionarie della Carità sono stampate queste parole di Gesù: «Tutto quello che avete fatto ad uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me» (Mt 25,40). Amare Dio nei fratelli e amare i fratelli in Dio. Cari amici, grazie ancora a ciascuno di voi. Prego perché questa Casa continui ad essere un luogo di accoglienza, di dono, di carità, nel cuore della nostra Città di Roma. La Vergine Maria vegli sempre su di voi, e vi accompagni la mia Benedizione. Grazie. Insegnamenti di Francesco, I/1 (2013), p. 217-219. © Copyright - Libreria Editrice Vaticana
|