Mercoledì 7 agosto 1996
[150] 1. Il proposito di verginità, che traspare dalle parole di Maria al
momento dell'Annunciazione, è stato tradizionalmente considerato come
l'inizio e l'evento ispiratore della verginità cristiana nella Chiesa.
Sant'Agostino riconosce in tale proponimento non l'adempimento di un precetto
divino, ma un voto liberamente emesso. In tal modo si è potuto presentare
Maria come esempio alle «sante vergini» nel corso di tutta la storia
della Chiesa. Maria «ha dedicato la sua verginità a Dio, quando
non sapeva ancora ciò che doveva concepire, affinché la imitazione
della vita celeste nel corpo terreno e mortale si faccia per voto, non per precetto,
per scelta d'amore, non per necessità di servizio».1
L'angelo non chiede a Maria di rimanere vergine; è Maria che liberamente
rivela la sua intenzione di verginità. In tale impegno si colloca la
sua scelta d'amore che la porta a dedicarsi totalmente al Signore con una vita
verginale.
Sottolineando la spontaneità della decisione di Maria, non dobbiamo dimenticare
che all'origine di ogni vocazione c'è l'iniziativa di Dio. Orientandosi
verso la vita verginale, la fanciulla di Nazaret rispondeva a una vocazione
interiore, cioè ad una ispirazione dello Spirito Santo che l'illuminava
sul significato e sul valore del dono verginale di se stessa. Nessuno può
accogliere tale dono senza sentirsi chiamato e senza ricevere dallo Spirito
Santo la luce e la forza necessarie.
[151] 2. Anche se sant'Agostino usa la parola «voto» per mostrare a
coloro che chiama «sante vergini» il primo modello del loro stato
di vita, il Vangelo non testimonia che Maria abbia espressamente formulato un
voto, che è la forma di consacrazione e di offerta della propria vita
a Dio, in uso sin dai primi secoli della Chiesa. Dal Vangelo risulta che Maria
ha preso la personale decisione di rimanere vergine, offrendo il suo cuore al
Signore.
Ella desidera essere sua fedele sposa, realizzando la vocazione della «figlia
di Sion». Con la sua decisione però ella diventa l'archetipo di
tutti coloro che nella Chiesa hanno scelto di servire il Signore con cuore indiviso
nella verginità.
Né i Vangeli, né altri scritti del Nuovo Testamento ci informano circa
il momento in cui Maria ha assunto la decisione di rimanere vergine. Tuttavia
dalla domanda rivolta all'angelo emerge con chiarezza che, al momento dell'Annunciazione,
tale deliberazione era molto ferma. Maria non esita ad esprimere il suo desiderio
di conservare la verginità anche nella prospettiva della maternità
proposta, manifestando di avere a lungo maturato la sua intenzione.
Infatti, la scelta della verginità non è stata assunta da Maria
nella prospettiva, imprevedibile, di diventare Madre di Dio, ma è maturata
nella sua coscienza prima del momento dell'Annunciazione. Possiamo supporre
che tale orientamento sia stato sempre presente nel suo cuore: la grazia che
la preparava alla maternità verginale ha certamente influito su tutto
lo sviluppo della sua personalità, mentre lo Spirito Santo non ha mancato
d'ispirare, sin dai più giovani anni, il desiderio della unione più
completa con Dio.
3. Le meraviglie che Dio opera, anche oggi, nel cuore e nella vita di tanti
ragazzi e ragazze, sono state realizzate innanzitutto nell'anima di Maria. Anche
nel nostro mondo, pur così distratto dalle suggestioni di una cultura
spesso superficiale e consumistica, non pochi adolescenti raccolgono l'invito
che proviene dall'esempio di Maria e consacrano la loro giovinezza al Signore
ed al servizio dei fratelli.
Tale decisione, più che rinunzia a valori umani, è scelta di valori
più grandi. A tale proposito, il mio venerato Predecessore Paolo VI,
nell'Esortazione apostolica Marialis cultus, sottolinea come colui che [152] guarda
con animo aperto alla testimonianza del Vangelo «si renderà conto
che la scelta dello stato verginale da parte di Maria ... non fu un atto di
chiusura ad alcuno dei valori dello stato matrimoniale, ma costituì una
scelta coraggiosa, compiuta per consacrarsi totalmente all'amore di Dio».2
La scelta dello stato verginale, in definitiva, è motivata dalla piena
adesione a Cristo. Ciò risulta particolarmente evidente in Maria. Benché
prima dell'Annunciazione non ne sia cosciente, lo Spirito Santo ispira la sua
dedizione verginale in vista di Cristo: ella rimane vergine per accogliere con
tutta se stessa il Messia Salvatore. La verginità iniziata in Maria rivela
così la propria dimensione cristocentrica, essenziale anche per la verginità
vissuta nella Chiesa, che trova nella Madre di Cristo il suo sublime modello.
Se la sua verginità personale, legata alla divina maternità, rimane
un fatto eccezionale, essa illumina e dà senso ad ogni dono verginale.
4. Nella storia della Chiesa, quante giovani donne, contemplando la nobiltà
e la bellezza del cuore verginale della Madre del Signore, si sono sentite incoraggiate
a rispondere generosamente alla chiamata di Dio, abbracciando l'ideale della
verginità! «Proprio tale verginità – come ho ricordato nell'Enciclica
Redemptoris Mater – sull'esempio della Vergine di Nazaret, è fonte di
una speciale fecondità spirituale: è fonte della maternità
nello Spirito Santo».3
La vita verginale di Maria suscita in tutto il popolo cristiano la stima per
il dono della verginità e il desiderio che si moltiplichi nella Chiesa
come segno del primato di Dio su ogni realtà e come anticipazione profetica
della vita futura.
Ringraziamo insieme il Signore per coloro che ancor oggi generosamente consacrano
la loro vita nella verginità al servizio del Regno di Dio.
Al tempo stesso, mentre in diverse regioni di antica evangelizzazione l'edonismo
e il consumismo sembrano distogliere non pochi giovani dall'abbracciare la vita
consacrata, occorre chiedere incessantemente a Dio, per intercessione di Maria,
una nuova fioritura di vocazioni reli[153]giose. Così il volto della Madre
di Cristo, riflesso in molte vergini che si sforzano di seguire il divino Maestro,
continuerà ad essere per l'umanità il segno della misericordia
e della tenerezza divina.
NOTE
1 Sant'Agostino, De
sancta virg., IV, 4.
2 Paolo VI, Esortazione apostolica Marialis
cultus, 37.
3 Giovanni Paolo II, Lett. enc. Redemptoris
Mater, 43.
Insegnamenti di Giovanni Paolo II, XIX/2 (1996) p. 150-153
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