4. Maria nella Sacra Scrittura e nella riflessione teologica
Mercoledì 8 novembre 1995
[1040] 1. Nelle precedenti catechesi abbiamo visto come la dottrina della maternità
di Maria dalla prima formulazione, «la Madre di Gesù»,
sia poi passata a quella più completa ed esplicita di «Madre di
Dio», fino all'affermazione del suo coinvolgimento materno nella redenzione
dell'umanità.
Anche per altri aspetti della dottrina mariana, sono stati necessari molti secoli
per giungere alla definizione esplicita di verità rivelate riguardanti
Maria. Casi tipici di questo cammino di fede per scoprire sempre più
profondamente il ruolo di Maria nella storia della salvezza, sono i dogmi dell'Immacolata
Concezione e dell'Assunzione, proclamati, com'è noto, da due miei venerati
predecessori, rispettivamente dal Servo di Dio Pio IX nel 1854, e dal Servo
di Dio Pio XII nel corso del Giubileo dell'anno 1950.
La Mariologia è un campo di ricerca teologica particolare: in essa l'amore
del popolo cristiano per Maria ha intuito non di rado con anticipo alcuni aspetti
del mistero della Vergine, richiamando su di essi l'attenzione dei teologi e
dei pastori.
2. Dobbiamo riconoscere che, a prima vista, i Vangeli offrono una scarsa informazione
sulla persona e sulla vita di Maria. Avremmo certo desiderato al riguardo indicazioni
più abbondanti, che ci avrebbero permesso di conoscere meglio la Madre
di Gesù.
Aspettativa, questa, che resta inappagata anche da parte degli altri scritti
del Nuovo Testamento, dove manca uno sviluppo dottrinale esplicito su Maria.
Le stesse lettere di san Paolo, che ci offrono un pensiero ricco [1041] su Cristo e
sulla sua opera, si limitano a dire, in un passo molto significativo, che Dio
ha mandato il suo Figlio, «nato da donna» (Gal 4,4).
Ben poco viene riferito sulla famiglia di Maria. Se escludiamo i racconti dell'infanzia,
nei Vangeli sinottici troviamo solo due affermazioni che gettano qualche luce
su Maria: una a proposito del tentativo dei «fratelli» o parenti
che avrebbero voluto ricondurre Gesù a Nazaret (cf. Mc 3,21; Mt 12,48);
l'altra, in risposta all'esclamazione di una donna sulla beatitudine della Madre
di Gesù (Lc 11,27).
Tuttavia, Luca nel Vangelo dell'infanzia, con gli episodi dell'Annunciazione,
della Visitazione, della nascita di Gesù, della presentazione del Bambino
al tempio, e del suo ritrovamento tra i Dottori all'età di dodici anni,
non solo fornisce alcuni importanti dati, ma presenta una sorta di «protomariologia» di fondamentale interesse. I suoi dati vengono completati indirettamente
da Matteo nel racconto sull'annuncio a Giuseppe (Mt 1,18-25), ma solo in relazione
al concepimento verginale di Gesù.
Il Vangelo di Giovanni, inoltre, approfondisce il valore storico-salvifico del
ruolo svolto dalla Madre di Gesù, quando registra la presenza di lei
all'inizio ed alla fine della vita pubblica. Particolarmente significativo è
l'intervento di Maria presso la Croce, dove riceve dal Figlio morente il compito
di fare da madre del discepolo amato e, in lui, di tutti i cristiani (cf. Gv
2,1-12 e Gv 19,25-27). Gli Atti degli Apostoli, infine, ricordano espressamente
la Madre di Gesù fra le donne della prima comunità, in attesa
della Pentecoste (cf. At 1,14).
Nulla sappiamo, invece, in assenza di altre testimonianze neotestamentarie e
di sicure notizie provenienti da fonti storiche, della vita di Maria dopo l'evento
pentecostale, né della data e delle circostanze della sua morte. Possiamo
solamente supporre che abbia continuato ad abitare con l'Apostolo Giovanni e
che sia stata molto vicina allo sviluppo della prima comunità cristiana.
[1042] 3. La scarsità dei dati sulla vicenda terrena di Maria è compensata
dalla loro qualità e ricchezza teologica, che l'esegesi attuale pone
attentamente in rilievo.
Del resto, dobbiamo ricordare che la prospettiva degli evangelisti è
totalmente cristologica e intende interessarsi della Madre solo in relazione
al lieto annuncio del Figlio. Come osserva già sant'Ambrogio, l'evangelista
esponendo il mistero dell'Incamazione «credette bene di non cercare ulteriori
testimonianze sulla verginità di Maria, per non sembrare piuttosto il
difensore della Vergine che il banditore del mistero».1
Possiamo riconoscere in questo fatto un'intenzione speciale dello Spirito Santo,
il quale ha voluto suscitare nella Chiesa uno sforzo di ricerca che, conservando
la centralità del mistero di Cristo, non si disperdesse sui particolari
dell'esistenza di Maria, ma mirasse a scoprire soprattutto il suo ruolo nell'opera
di salvezza, la sua santità personale e la sua missione materna nella
vita cristiana.
4. Lo Spirito Santo guida lo sforzo della Chiesa, impegnandola ad assumere
gli stessi atteggiamenti di Maria. Nel racconto della nascita di Gesù,
Luca nota come sua madre serbasse tutte le cose «meditandole nel suo
cuore» (Lc 2,19), sforzandosi cioè di «mettere insieme» (symballousa) con uno sguardo p iù profondo, tutti gli eventi
di cui era stata testimone privilegiata.
Analogamente, anche il popolo di Dio è spinto dallo stesso Spirito a
capire in profondità tutto ciò che è stato detto di Maria,
per progredire nell'intelligenza della sua missione, intimamente legata
al mistero di Cristo.
Emerge, nello sviluppo della Mariologia, un ruolo particolare del popolo cristiano.
Esso coopera, con l'affermazione e la testimonianza della sua fede, al progresso
della dottrina mariana, che normalmente non è solo opera dei teologi, anche
se il loro compito rimane indispensabile per l'approfondimento e la chiara esposizione
del dato di fede e della stessa esperienza cristiana.
[1043] La fede dei semplici è ammirata e lodata da Gesù, che vi riconosce
una manifestazione meravigliosa della benevolenza del Padre (cf. Mt 11,25; Lc
10,21). Essa continua nel corso dei secoli a proclamare le meraviglie della
storia della salvezza, nascoste ai sapienti. Questa fede, in armonia con la
semplicità della Vergine, ha fatto progredire il riconoscimento della
sua santità personale e del valore trascendente della sua maternità.
Il mistero di Maria impegna ogni cristiano, in comunione con la Chiesa, a «meditare nel suo cuore» ciò che la rivelazione evangelica afferma
della Madre di Cristo. Nella logica del Magnificat, ciascuno sperimenterà
su di sé, al seguito di Maria, l'amore di Dio e scoprirà nelle
meraviglie compiute dalla Santissima Trinità nella «Piena di grazia» un segno della tenerezza di Dio per l'uomo.
NOTE
1 Sant'Ambrogio, Exp. in Lucam, 2, 6: PL 15, 1555.
Insegnamenti
di Giovanni Paolo II, XVIII/2
(1995) p. 1040-1043
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