Mercoledì 21 maggio 1997
[1223] 1. Dopo la deposizione di Gesù nel sepolcro, Maria «rimane sola
a tener viva la fiamma della fede, preparandosi ad accogliere l'annuncio gioioso
e sorprendente della resurrezione».1 L'attesa vissuta il Sabato Santo
costituisce uno dei momenti più alti della fede della Madre del Signore:
nell'oscurità che avvolge l'universo, Ella si affida pienamente al Dio
della vita e, riandando alle parole del Figlio, spera nella realizzazione piena
delle divine promesse.
I Vangeli riportano diverse apparizioni del Risorto, ma non l'incontro di Gesù
con sua Madre. Questo silenzio non deve portare a concludere che dopo la Resurrezione
Cristo non sia apparso a Maria; ci invita invece a ricercare i motivi di una
tale scelta da parte degli evangelisti.
Ipotizzando una «omissione», essa potrebbe essere attribuita al
fatto che quanto è necessario per la nostra conoscenza salvifica è
affidato alla parola di «testimoni prescelti da Dio» (At 10,41),
cioè agli Apostoli, i quali «con grande forza» hanno reso
testimonianza della risurrezione del Signore Gesù (cf. At 4,33). Prima
che a loro, il Risorto è apparso ad alcune donne fedeli a motivo della
loro funzione ecclesiale: «Andate ad annunziare ai miei fratelli che vadano
in Galilea e là mi vedranno» (Mt 28,10).
Se gli autori del Nuovo Testamento non parlano dell'incontro della Madre con
il Figlio risorto, ciò è, forse, attribuibile al fatto che una
s[1224]imile testimonianza avrebbe potuto essere considerata, da parte di coloro che
negavano la resurrezione del Signore, troppo interessata, e quindi non degna
di fede.
2. I Vangeli, inoltre, riferiscono un piccolo numero di apparizioni di Gesù
risorto, e non certo il resoconto completo di quanto accadde nei quaranta giorni
dopo la Pasqua. San Paolo ricorda un'apparizione «a più di cinquecento
fratelli in una sola volta»(1Cor 15,6). Come giustificare che un fatto
noto a molti non sia riferito dagli Evangelisti, nonostante la sua eccezionalità?
È segno evidente che altre apparizioni del Risorto, pur essendo nel novero
dei fatti avvenuti e notori, non sono state riportate.
La Vergine, presente nella prima comunità dei discepoli (cf. At 1,14),
come potrebbe essere stata esclusa dal numero di coloro che hanno incontrato
il suo divin Figlio risuscitato dai morti?
3. È anzi legittimo pensare che verosimilmente la Madre sia stata la prima
persona a cui Gesù risorto è apparso. L'assenza di Maria dal gruppo
delle donne che all'alba si reca al sepolcro (cf. Mc 16,1; Mt 28,1), non potrebbe
forse costituire un indizio del fatto che Ella aveva già incontrato Gesù?
Questa deduzione troverebbe conferma anche nel dato che le prime testimoni della
resurrezione, per volere di Gesù, sono state le donne, le quali erano
rimaste fedeli ai piedi della Croce, e quindi più salde nella fede.
Ad una di loro, Maria Maddalena, infatti, il Risorto affida il messaggio da
trasmettere agli Apostoli (cf. Gv 20,17-18). Anche questo elemento consente
forse di pensare a Gesù che si mostra prima a sua Madre, Colei che è
rimasta la più fedele e nella prova ha conservato integra la fede.
Infine, il carattere unico e speciale della presenza della Vergine sul Calvario
e la sua perfetta unione con il Figlio nella sofferenza della Croce, sembrano
postulare una sua particolarissima partecipazione al mistero della risurrezione.
[1225] Un autore del secolo quinto, Sedulio, sostiene che Cristo si è mostrato
nello splendore della vita risorta innanzitutto alla propria Madre. Infatti,
Colei che nell'Annunciazione era stata la via del suo ingresso nel mondo era
chiamata a diffondere la meravigliosa notizia della risurrezione, per farsi
annunziatrice della sua gloriosa venuta.
Inondata così dalla gloria del risorto, Ella anticipa lo «sfolgorio»
della Chiesa.2
4. Essendo immagine e modello della Chiesa, che attende il Risorto e che nel
gruppo dei discepoli lo incontra durante le apparizioni pasquali, sembra ragionevole
pensare che Maria abbia avuto un contatto personale col Figlio risorto, per
godere anche lei della pienezza della gioia pasquale.
Presente sul Calvario durante il Venerdì Santo (cf. Gv 19,25) e nel Cenacolo
a Pentecoste (cf. At 1,14), la Vergine Santissima è probabilmente stata
testimone privilegiata anche della risurrezione di Cristo, completando in tal
modo la sua partecipazione a tutti i momenti essenziali del Mistero pasquale.
Accogliendo Gesù risorto, Maria è inoltre segno ed anticipazione
dell'umanità, che spera nel raggiungimento della sua piena realizzazione
mediante la risurrezione dai morti.
Nel tempo pasquale la comunità cristiana, rivolgendosi alla Madre del
Signore, la invita a gioire: «Regina Caeli, laetare. Alleluia!»,
«Regina del cielo, rallegrati. Alleluia!».
Ricorda così la gioia di Maria per la risurrezione di Gesù, prolungando
nel tempo il «rallegrati» rivoltole dall'Angelo nell'annunciazione,
perché divenisse «causa di gioia» per l'intera umanità.
NOTE
1 Giovanni Paolo II, Discorso all'Udienza Generale: L'Osservatore Romano,
4 aprile 1996, p. 4.
2 Cf. Sedulio, Carmen Paschale, 5,357-364: CSEL 10, 140s.
Insegnamenti di Giovanni Paolo II, XX/1 (1997) p. 1223-1225.
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