63. Madre della Chiesa

Mercoledì 17 settembre 1997

      [330] 1. Il Concilio Vaticano II, dopo aver proclamato Maria «sovreminente membro», «tipo» e «modello» della Chiesa, afferma: «La Chiesa Cattolica, edotta dallo Spirito Santo, con affetto di pietà filiale la venera come madre amantissima».1
      A dire il vero, il testo conciliare non attribuisce esplicitamente alla Vergine il titolo di «Madre della Chiesa», ne enuncia però in modo inconfutabile il contenuto, riprendendo una dichiarazione fatta, più di due secoli fa, nel 1748 dal Papa Benedetto XIV.2
      In tale documento, il mio venerato Predecessore, descrivendo i sentimenti filiali della Chiesa che riconosce in Maria la sua madre amantissima, la proclama, in modo indiretto, Madre della Chiesa.

      2. L'uso di tale appellativo è stato piuttosto raro nel passato, ma recentemente è diventato più comune nei pronunciamenti del Magistero della Chiesa e nella pietà del Popolo cristiano. I fedeli hanno invocato Maria prima di tutto con i titoli di «Madre di Dio», «Madre dei fedeli» o «Madre nostra», per sottolinearne la relazione personale con ciascuno dei suoi figli.
      In seguito, grazie alla maggiore attenzione riservata al mistero della Chiesa ed alle relazioni di Maria con essa, si è cominciato ad invocare più frequentemente la Vergine come «Madre della Chiesa».
      L'espressione, prima del Concilio Vaticano II, è presente nel Magistero del Papa Leone XIII, dove si afferma che Maria è stata «in tut[331]ta verità madre della Chiesa».3 Successivamente, l'appellativo è stato usato più volte negli insegnamenti di Giovanni XXIII e di Paolo VI.

      3. Anche se attribuito a Maria tardivamente, il titolo di «Madre della Chiesa» esprime la relazione materna della Vergine con la Chiesa, quale è illustrata già in alcuni testi del Nuovo Testamento.
      Maria, sin dall'Annunciazione, è chiamata ad offrire il suo consenso all'avvento del Regno messianico, che si compirà con la formazione della Chiesa.
      Maria a Cana, sollecitando il Figlio all'esercizio del potere messianico, offre un fondamentale contributo al radicamento della fede nella prima comunità dei discepoli e coopera all'instaurazione del Regno di Dio, che ha il suo «germe» ed «inizio» nella Chiesa.4
      Sul Calvario Maria, unendosi al sacrificio di suo Figlio, offre all'opera della salvezza il proprio contributo materno, che assume la forma di un parto doloroso, il parto della nuova umanità.
      Rivolgendosi a Maria con le parole «Donna, ecco il tuo figlio», il Crocifisso ne proclama la maternità non solo verso l'apostolo Giovanni, ma anche verso ogni discepolo. Lo stesso Evangelista, affermando che Gesù doveva morire «per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi» (Gv 11,52), indica nella nascita della Chiesa il frutto del sacrificio redentore, cui Maria è maternamente associata.
      L'Evangelista san Luca riferisce della presenza della Madre di Gesù all'interno della prima comunità di Gerusalemme (At 1,14). Sottolinea così il ruolo materno di Maria verso la Chiesa nascente, in analogia con quello da Lei avuto nella nascita del Redentore. La dimensione materna diviene così elemento fondamentale della relazione di Maria verso il Popolo nuovo dei redenti.

      4. Seguendo la Sacra Scrittura, la dottrina patristica riconosce la maternità di Maria nei riguardi dell'opera di Cristo e, quindi, della Chiesa, anche se in termini non sempre espliciti.
      [332] Secondo sant'Ireneo, Maria «è diventata causa di salvezza per tutto il genere umano»5 e il seno puro della Vergine «rigenera gli uomini in Dio».6 Gli fanno eco sant'Ambrogio che afferma: «Una Vergine ha generato la salvezza del mondo, una Vergine ha dato la vita a tutte le cose»,7 e altri Padri che chiamano Maria «Madre della salvezza».8
      Nel Medioevo, sant'Anselmo così si rivolge a Maria: «Tu sei la madre della giustificazione e dei giustificati, la madre della riconciliazione e dei riconciliati, la madre della salvezza e dei salvati»,9 mentre altri autori le attribuiscono i titoli di «Madre della grazia» e «Madre della vita».

      5. Il titolo «Madre della Chiesa» riflette, pertanto, la profonda convinzione dei fedeli cristiani, che vedono in Maria non solo la madre della persona del Cristo, ma anche dei fedeli. Colei che è riconosciuta come madre della salvezza, della vita e della grazia, madre dei salvati e madre dei viventi, a buon diritto è proclamata Madre della Chiesa.
      Il Papa Paolo VI avrebbe desiderato che lo stesso Concilio Vaticano II proclamasse «Maria Madre della Chiesa, cioè di tutto il Popolo di Dio, tanto dei fedeli come dei Pastori». Lo ha fatto egli stesso nel discorso di chiusura della terza sessione conciliare (21 nov. 1964), chiedendo altresì, che «d'ora innanzi, con un tale titolo dolcissimo la Vergine venga ancor più onorata ed invocata da tutto il Popolo cristiano».10
      In questo modo, il mio venerato Predecessore enunciava esplicitamente la dottrina già contenuta nel capitolo VIII della Lumen gentium, auspicando che il titolo di Maria, Madre della Chiesa, acquistasse un posto sempre più rilevante nella liturgia e nella pietà del Popolo cristiano.

NOTE

1 Conc. Ecum. Vat. II, Costituzione dogmatica Lumen gentium, 53.
2 Benedetto XIV, Bullarium romanum, series 2, t. 2, n. 61, p. 428.
3
Acta Leonis XIII, 15, 302.
4 Cf. Conc. Ecum. Vat. II, Costituzione dogmatica Lumen gentium, 5.
5 Sant'Ireneo, Adversus Haer., 3,22,4; PG 7, 959.
6 Sant'Ireneo, Adversus Haer., 4,33,11; PG 7, 1080.
7 Sant'Ambrogio, Ep. 63, 33; PL 16, 1198.
8 Severiano di Gabala, Or. 6 de mundi creatione, 10, PG 54, 4; Fausto di Riez, Max. Bibl. Patrum, VI, 620-621.
9 Sant'Anselmo, Or. 52, 8; PL 158, 957.
10 Paolo VI, Discorso di chiusura della terza sessione del Conc. Ecum. Vaticano II: AAS (1964), 37.

 

Insegnamenti di Giovanni Paolo II, XX/2 (1997) p. 330-332.

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