Esortazione
apostolica
post-sinodale
VITA CONSECRATA
del
Sommo Pontefice
GIOVANNI PAOLO II
all'episcopato
e al clero
agli ordini e congregazioni religiose
alle società di vita apostolica
agli istituti secolari
e a tutti i fedeli
circa la vita consacrata e la sua missione
nella Chiesa e nel mondo
25 marzo 1996
[Insegnamenti di Giovanni Paolo II, XIX/1 (1996) p. 755-756. Cf. AAS
88 (1996) p. 401-402]
La Vergine Maria, modello di consacrazione e di sequela
[755] 28.
Maria è colei che, fin dalla sua concezione immacolata, più perfettamente
riflette la divina bellezza. «Tutta bella» è il titolo con cui la Chiesa
la invoca. «Il rapporto con Maria Santissima, che ogni fedele ha in conseguenza
della sua unione con Cristo, risulta ancora più accentuato nella vita
delle persone consacrate. [...] In tutti (gli Istituti di vita consacrata)
vi è la convinzione che la presenza di Maria abbia un'importanza fondamentale
sia per la vita spirituale di ogni singola anima consacrata, sia per la
consistenza, l'unità, il progresso di tutta la comunità».48
Maria,
in effetti, è esempio sublime di perfetta consacrazione, nella
piena appartenenza e totale dedizione a Dio. Scelta dal Signore, il quale
ha voluto compiere in Lei il mistero dell'Incarnazione, ricorda ai consacrati
il primato dell'iniziativa di Dio. Al tempo stesso, avendo dato
il suo assenso alla divina Parola, che si è fatta carne in Lei, Maria
si pone come modello dell'accoglienza della grazia da parte della
creatura umana.
Vicina
a Cristo, insieme con Giuseppe, nella vita nascosta di Nazaret, presente
accanto al Figlio in momenti cruciali della sua vita pubblica, la Vergine
è maestra di sequela incondizionata e di assiduo servizio. In Lei, «tempio
dello Spirito Santo»,49
rifulge così tutto lo splendore della nuova creatura. [756] La vita consacrata
guarda a Lei come a modello sublime di consacrazione al Padre, di unione
col Figlio e di docilità allo Spirito, nella consapevolezza che aderire
«al genere di vita verginale e povera»50 di Cristo significa far proprio anche il genere di vita di Maria.
Nella
Vergine la persona consacrata incontra, inoltre, una Madre a titolo
del tutto speciale . Infatti, se la nuova maternità conferita a Maria
sul Calvario è un dono fatto a tutti i cristiani, essa ha un valore specifico
per chi ha consacrato pienamente la propria vita a Cristo. «Ecco la tua
madre!» (Gv 19, 27): le parole di Gesù al «discepolo che egli amava»
(Gv 19, 26) assumono particolare profondità nella vita della persona
consacrata. Essa è chiamata, infatti, con Giovanni a prendere con sé Maria
Santissima (cf. Gv 19, 27), amandola e imitandola con la radicalità
propria della sua vocazione e sperimentandone, di rimando, una speciale
tenerezza materna. La Vergine le comunica quell'amore che le consente
di offrire ogni giorno la vita per Cristo, cooperando con Lui alla salvezza
del mondo. Per questo il rapporto filiale con Maria costituisce la via
privilegiata per la fedeltà alla vocazione ricevuta e un aiuto efficacissimo
per progredire in essa e viverla in pienezza.51
[...]
[Insegnamenti di Giovanni Paolo II, XIX/1 (1996) p. 836. Cf. AAS
88 (1996) p. 485-486]
Invocazione alla Vergine Maria
[836] 112.
Maria, figura della Chiesa, Sposa senza ruga e senza macchia, che imitandoti
«conserva verginalmente integra la fede, salda la speranza, sincera la
carità»,263 sostieni le
persone consacrate nel loro tendere all'eterna e unica Beatitudine.
A Te, Vergine della Visitazione, le affidiamo, perché sappiano correre
incontro alle necessità umane, per portare aiuto, ma soprattutto per portare
Gesù. Insegna loro a proclamare le meraviglie che il Signore compie nel
mondo, perché i popoli tutti magnifichino il suo nome. Sostienile nella
loro opera a favore dei poveri, degli affamati, dei senza speranza, degli
ultimi e di tutti coloro che cercano il Figlio tuo con cuore sincero.
A te, Madre, che vuoi il rinnovamento spirituale e apostolico dei tuoi
figli e figlie nella risposta d'amore e di dedizione totale a Cristo,
rivolgiamo fiduciosi la nostra preghiera. Tu che hai fatto la volontà
del Padre, pronta nell'obbedienza, coraggiosa nella povertà, accogliente
nella verginità feconda, ottieni dal tuo divin Figlio che quanti hanno
ricevuto il dono di seguirlo nella vita consacrata lo sappiano testimoniare
con una esistenza trasfigurata, camminando gioiosamente, con tutti gli
altri fratelli e sorelle, verso la patria celeste e la luce che non conosce
tramonto.
Te lo chiediamo, perché in tutti e in tutto sia glorificato, benedetto
e amato il Sommo Signore di tutte le cose che è Padre, Figlio e Spirito
Santo.
Dato
a Roma, presso San Pietro, il 25 marzo, solennità dell'Annunciazione del
Signore, dell'anno 1996, decimottavo di Pontificato.
GIOVANNI
PAOLO II
NOTE
48 Giovanni
Paolo II, Discorso all'Udienza generale (29 marzo 1995), n. 1: Insegnamenti
di Giovanni Paolo II, XVIII/1 (1995), p. 883
49 Conc.
Ecum. Vat. II, Cost. dogmatica sulla Chiesa Lumen gentium, n.
53.
50 Conc. Ecum. Vat. II, Cost. dogmatica
sulla Chiesa Lumen gentium, n. 46.
51 Cf. Propositio 55.
263 Conc.
Ecum. Vat. II, Cost. dogmatica sulla Chiesa Lumen gentium, n.
64.
Insegnamenti di Giovanni Paolo II, XIX/1 (1996) p. 732-836. Cf. AAS 88 (1996) p. 377-486.
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